Ce l’ha fatta Martino Caliaro: ha scalato 250 volte nel 2015 il Passo del Cuvignone valico in prossimità di Vararo, nel Varesotto tra la Valcuvia e il Luinese. E’ l’impresa più massacrante che Caliaro, classe 1989 di Laveno Mombello, abbia mai fatto in sella alla sua bicicletta. Un’ascesa di 9,5 chilometri, con una pendenza massima del 11,2% che è stata una grande palestra di allenamenti per molti campioni, come i varesini Alfredo Binda e per ultimo Ivan Basso vincitore di due Giri d’Italia. Emozionato e concentratissimo, Caliaro è stato accompagnato da tantissimi amici e appassionati di ciclismo, in questa sua ultima fatica che ha voluto dedicare a due persone speciali: “Ho pensato di dedicare questa mia impresa alla memoria di Marco Pantani e ad Alessandro Giani, il diciottenne morto pochi giorni fa che correva nella mia stessa squadra nei dilettanti. Dopo aver concluso la salita mi sono seduto per capire quello che era successo. E’ stata una grande emozione, mai mi sarei aspettato tutta questa gente: mi dispiace soltanto non sia potuto intervenire l’amico Basso, però Ivan mi ha promesso che nel 2016 verrà con me a scalare il Cuvignone”. Giani è morto il giorno di Natale dopo una caduta dal tetto di una fabbrica dismessa a Cairate, grazie all’espianto degli organi, saranno salvate 10 vite. Caliaro, 26 anni, ha scelto il ciclismo perchè innamorato di questo sport, gareggiando dai Giovanissimi ai dilettanti di prima serie (provando anche il professionismo nella Continental Tusnad). Poi, problemi personali, lo hanno portato a gareggiare tra i Cicloamatori, e chi lo conosce non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere.
da La Gazzetta dello Sport (pagina Milano Lombardia), Danilo Viganò